mercoledì 4 settembre 2013

Lettera di denuncia abusi

Io Sottoscritto La Rosa Davide tesserato Radicale, nato a Genova il 7 aprile 1983, la raccolta di queste firme serviranno a dimostrare a voi lettori stessi il degrado delle carceri italiane.Sino al 26 agosto 2013 il quinto reparto dove è ubicato un detenuto il quale non voglio fare il nome si trova da 4 anni rinchiuso in una cella di 5 metri e mezzo. La le guardie penitenziarie non passano neanche per mandarlo all'aria,io sono stato lì per 15 giorni grazie alla direttrice e ho potuto vedere con i miei occhi come viene trattato.Ora che sto lavorando lì come scopino che ho fatto la raccolta di molte firme come militante per il Partito Radicale per un Satyagraha per la giustizia per chiedere quell'amnistia che servirebbe a mettere fine alle condizioni inumane di vita dentro le carceri si è divulgato la notizia che sono militante attivo e che dovranno venire a fare visita i compagni radicali per vedere lo stato in cui si trova il carcere di Voghera.E' dal giorno 26 agosto 2013 che quinto reparto a  quel Detenuto Ignoto gli hanno montato la porta del bagno che non aveva e ripristinato il muro che e' fatto solo di mattoni senza intonaco. Qui nel mio reparto infermeria invece oltre ad essere persone in una cella con una metratura di circa 30 metri quadri non tutti agibili per via di brande e armadi si trova una cella, la numero 5 chiusa da 5 mesi perchè inagibile in quanto pocanzi scrissi della mia notizia, si divulgò di essere un radicale attivo, ora che sanno che devono venire i radicali a visitare le condizioni disumane in cui viviamo stanno ripristinando tutto per non fare la figura di quelli che non calpestano la dignità dell'essere umano. Ho segnalato io personalmente queste situazioni grazie alla direttrice la quale mi ha inflitto 15 giorni di isolamento disciplinare appena arrivato in questo istituto già etichettato a causa del trasferimento da Pavia per altri incidenti di percorso. Qui a Voghera  incontrai un individuo recidivo per tentato omicidio all'interno delle carceri il quale mi difesi mandandolo all'ospedale dopo una sua tentata aggressione verso i miei confronti. Porto le testimonianze a mio favore scritte da coloro che erano presenti .Non trovo giusto la mia punizione inflitta mi dalla direttrice molto probabilmente preferiva che non mi difendevo con le mani ma prendermi io delle accoltellate. Secondo voi sarebbe stato giusto rischiare di prendermi delle coltellate? dopo l'accaduto venni chiamato al Consiglio disciplinare il quale invece di ascoltare la mia difesa che avrei dovuto portare le mie testimonianze a mio favore non mi diede la possibilità di difendermi sanzionandomi con 15 giorni di isolamento. Non mi toccarono molto i  giorni d'isolamento ma non essere stato ascoltato e ora che sto mobilitando per i radicali e li sto mobilitando a fare visita il buongiorno e buonasera vengono verso i miei confronti molto più cordiali nonostante queste angherie che hanno fatto le quali io non riesco più a mandare giù, bocconi amari,ho fatto per l'ennesima volta istanza di riavvicinamento colloqui ai miei famigliari.Auspico non siano invane come tutte le altre che feci.La lontananza dei miei famigliari,la privazione della libertà, la mancanza d'affetto il calore affettivo e tutte quelle cose che rendono vivo un essere umano ci vengono private dal sistema giudiziario ingiusto italiano. Inoltre aggiungo che nella cella numero 3, 2 metri di lunghezza, un metro e mezzo di larghezza non tutti calpestabili sono costretti a condividerla in 3 esseri umani.Personalmente a me dopo tanti anni passati di galera hanno creato in me un malessere interiore scaturendomi crisi similepilettiche grazie alla frustrazione, tensione carceraria,il sovraffollamento e le  guardie che rendono la vita più difficile di quello che e'.Già in sé il sovraffollamento è un fattore molto critico,è anticostituzionale quale porta le persone addirittura al suicidio.Con questa mia concludo qui con la speranza che le cose prendano una forma civile più uniforme ai diritti dell'essere umano.Cordiali e distinti saluti La Rosa Davide.


Firmano:
Lucchetta Mirko
Salvoni Moris
Giorgio Colombo
Boldrini Roberto
Girani Giancarlo
Girani Giorgio
Ferrandes Giulio
Prelashi Elton
Shopov Vladimir
Mezzadri Franco
Di Stefano Giuseppe
Fulvio Culociotti
Bogdan Costantin

Lettera di Andrea La Rosa da Marassi

Caro fratello io invece ti posso dire che a Don Soria me la sono vista brutta ora ti racconto....c'era una guardia che mi provocava io stavo male di salute era morto buonanima dello zio e mi stavo separando,inoltre mi costringevano a prendere una terapia da cavallo.Questa guardia mi ha offeso ed io l'ho colpito dopodiché è arrivato il brigadiere e due guardie scusami, brigadiere,ispettore e due guardie.Mi hanno detto che dovevo andare a fare delle dichiarazioni in infermeria io detto quello che è successo che era tutta la mattina che cercava lo scontro mi hanno circondato una decina di guardie e mi hanno massacrato poi mi hanno fatto spogliare nudo a dicembre senza neppure gli slip e mi hanno lasciato in questa cella senza materasso senza coperte senza televisione e senza caloriferi e gli ho chiesto una volta se mi facevano scendere all'aria e mi hanno risposto "muori pezzo di merda".Ho rischiato di finire in manicomio per colpa della loro burocrazia,dopo 4 giorni parlai al capo posto e al sottoufficiale e mi portarono la roba da vestire le sigarette e la televisione ero tutto spaccato perdevo sangue ovunque e mi hanno incrinato anche la costale e stetti in isolamento un mese di tempo che mi mandano via i segni per non creare scandali in sezione ora ti saluto con tanto amore tuo fratello

Lettera di Girani Giorgio

Mi chiamo Girani Giorgio nato il 21 aprile 1976 a Pavia e attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Voghera. Dalla data del mio arresto in Casteggio in provincia di Pavia il 18 aprile 2013 . Con la presente sono a raccontare le condizioni nelle quali mi trovo e come me tali condizioni sono riferite a tutta la popolazione carceraria italiana ,inizio con l'affermare che  sono alla mia prima esperienza detentiva perciò come recita la Costituzione italiana ignorata spesso dai magistrati la custodia cautelare come dovrebbe essere e come nel mio caso viene usata a sproposito applicata a quasi tutti gli arrestati nonostante siano al loro primo reato.Io ero incensurato perciò cosa ci faccio qui? in attesa di giudizio da quasi 5 mesi non sono abbastanza affollate  le carceri?tornando al racconto della mia prima esperienza come dicevo mi hanno arrestato il 12 aprile 2013 per reato 73 comma 1 spaccio di droga con accuse pesanti vere solo al 40 per cento massimo e mi hanno portato nel carcere di Voghera Istituto legato al territorio di mia residenza e nel quale ho compiuto il mio reato.Al mio arrivo di notte dopo tutto il pomeriggio passato dai carabinieri mi hanno rinchiuso in una cella di 5 metri per 2 metri totale circa 10 metri quadrati con altre due ospiti più mio fratello arrestato con me praticamente fino al 20 aprile 2013, circa in 4 persone abbiamo condiviso questa cella di 10 metri quadrati in condizioni pessime trattandosi di un blocco adibito a solo isolamento punitivo e in teoria con celle singole .Scarcerati gli altri due stranieri io e mio fratello siamo rimasti lì fino al 3 maggio 2013 quindi 21 giorni insieme ad un terzo individuo romeno pertanto nella nostra cella verso il 22 23 aprile. Tutti e tre il 3 maggio 2013 siamo stati portati in un cellone, così lo definiscono per il fatto che ha ben 12 letti,peccato che non sia oltre 100 metri quadrati come recita la carta sui diritti umani per 12 persone ,bensì solo 37 metri quadrati, bagno incluso di cui solo 18 /20 calpestabili togliendo letti e armadietti.Da li ad oggi è stato un susseguirsi di entrata gente .In data odierna dopo essere stati due mesi in 10 persone siamo in 11 si può intuire il disagio di mancanza di spazio ed aria senza contatto, la frequente fila per l'uso del bagno essendo uno solo per 11!locale il bagno tra l'altro adibito per forza ad uso culinario quindi come si può capire con problemi possibili di carattere igienico sanitario. Nonostante la polizia penitenziaria sia meno dura qui che in altri istituti il disagio dovuto sovraffollamento è enorme,affollamento dovuto al magistrato con gravi colpe dei magistrati soprattutto che non danno la possibilità di attendere processi ai domiciliari nemmeno per gli incensurati quelli come me al primo e ultimo sicuro!!usando la custodia cautelare come lavamani un lavamani che sconvolge la vita privata che se non si e' delinquenti abituali lo si può dirittura diventare in strutture che sono scuole di malavita. Una persona come me ce ne sono in migliaia in Italia al suo primo sbaglio va liberata controllando ovviamente ma dando la possibilità di rendimersi tra gli affetti e le mura di casa non in queste mura del castigo.Un altro sopruso secondo me è stato lo  sradicamento della mia famiglia ignara di tutto avermi lasciato 25 giorni dal 12 aprile al 6 maggio senza telefonare scrivere e vedere i parenti preoccupati a non finire. Aggiungo anche la negazione nei mesi più caldi giugno luglio agosto ,di un semplice ventilatore che avremo comperato con i nostri soldi,ci avrebbe in qualche modo rinfrescato questo forno di cemento armato che e' la nostra cella con dentro 11 persone.Alla finestra vi e' un illegale rete a maglia fine oltre le sbarre che se si fissa l'esterno magari una pianta o un po' d'erba,oppure un fiore si ottiene 10 minuti dopo un gran mal di testa non essendo l'occhio umano abituato ad avere una rete davanti agli occhi .Queste e  altre mille cose non vanno bene ,bene per niente, 20 ore al giorno chiuso e solo 4 di aria in un cortile piccolo con alti muri in cemento armato a girare avanti e indietro come pecore ma non siamo animali nonostante gli sbagli rimaniamo esseri umani e magari come nel mio caso molto scontenti di quel che han fatto e sicuri di non sbagliare più!La pace interna ,la purezza ce l'ho sempre che mi dia la possibilità a breve di esprimerle la con questo concludo.Grazie Girani Giorgio carcere di Voghera

Grazie a te Giorgio! Riceviamo e pubblichiamo!Davide e Francesca

Lettera di Concas Carlo

Io sottoscritto Concas Carlo nato a Genova il 3 Luglio 1982,attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Terni,vi pongo all'attenzione quanto segue cari amici.Durante la mia detenzione in vari istituti ho notato che il trattamento penitenziario non é mai conforme ai principi di umanità.E' vero che alcuni di noi hanno sbagliato e che si deve pagare il proprio debito con la giustizia e la società ma il trattamento di rieducazione spesso trova ostacoli.Ad una partecipazione sociale e costruttiva vorrei dirvi che nella struttura in cui mi trovo e nelle altre dove sono stato,non esiste proprio il garante dei detenuti,la ragione percui i nostri diritti sono sempre calpestati e di conseguenza i fatti di cui non lamentiamo sono:
A causa del sovraffollamento sono stato costretto a convivere con una o piu persone in celle piccole e fuori norma.Tutt'oggi lo spazio nella mia cella lo condivido assieme ad un'altra persona,il resto del pochissimo spazio lo occupano,brande a castello,2 armadi per vestiti,2 scarpiere,2 dispense che non ci permettono di muoverci liberamente all'interno della cella.Questa situazione crea problemi tra di noi detenuti e spesso finisce con litigi.La maggior parte del tempo rimaniamo chiusi in cella perché le ore previste per il passeggio sono poche: 9:00-11:00 e dalle 14:00 alle 15:00 in piu l'area del passeggio é chiusa con una rete sovrastante simile al regime 41 bis come se tra detenuti comuni vi fosse una particolare pericolosità.
Per quanto riguarda il vitto amministrativo fa proprio schifo,ma in tutti gli istituti dove sono stato e le porzioni dei pasti sono minime e mai rispettate dalle norme previste dal regolamentoe questa situazione mette in difficoltà spesso  e volentieri i portavitto con i detenuti per via della miseria sul carrello.Inoltre per assistenza sanitaria é da dimenticare,cioè le visite mediche sono rare e il carrello delle medicine é quasi sempre vuoto.Per non dirvi delle visite mediche specializzate che ci vuole un secolo ad essere inserito nella lista delle persone che saranno visitate.Per quanto riguarda l'istruzione non puoi frequentare,né scuola,né corsi professionali perché il numero dei posti é limitato a causa del sovraffollamento,addirittura cerchiamo di fare istanze di trasferimento ad altri istituti per partecipare ai corsi ma invano.Per il servizio di igiene,per la cella e la fornitura personale d'igiene,l'amministrazione non da piu i prodotti necessari e per questo motivo si é costretti a comprarli tramite ufficio spesa.Naturalmente chi se lo può permettere!Per quanto riguarda i generi alimentari non c'è nessun controllo perché i prezzi sono cari,anzi raddoppiati,paragonandoli con quelli che si trovano nei negozi alimentari fuori!La maggior parte dei detenuti ha il problema che riguarda il colloquio con i propri familiari e loro fanno sempre un'enorme fatica per arrivare da nou e causa la lontananza,é una maggiore spesa da affrontare con i trasporti.Spesso si mandano istanze di trasferimento al Dap con la motivazione avvicinamento colloquio ma purtroppo invano.Sono in carcere dal 2007 e sono di Genova,ho girato 6 carceri di cui Marassi,Imperia,Cremona,Opera,Ancona e oggi sono qui a Terni,ogni 6 mesi tra istanze di riavvicinamento colloqui al Dap che ho fatto,mi ritrovo sempre piu lontano,motivo che le carceri dove richiedo il trasferimento per far si che io possa trasmettere a mio figlio che oggi ha 12 anni l'affetto paterno che ogni bambino ha bisogno.Il Dap mi rigetta motivo struttura sovraffollata e mi ritrovo senza colloqui con i miei cari da moltissimo tempo cosi ci si ritrova a soffrire di piu la lontananza dai nostri cari e i nostri figli.Per quanto riguarda i colloqui con i dirigenti degli istituti,cioè,diettore,comandante,magistrato,educatori,psicologi,criminologi,assistenti sociali,mediatori culturali,educatori ci vuole molto tempi perché loro hanno un orario di lavoro speciale,anzi,vengono per poche ore al giorno,facendo 2 o 3 colloqui e poi se ne vanno a casa loro.Non esiste proprio nessun controllo all'astensionismo,per questo motivo le nostre domande inviate ai vari uffici della struttura non vengono accolte favorevolmente.Per poi dirvi,cari amici che non esistono sempre attività sportive e culturali e da quello che vi ho scritto,vi posso garantire che la maggior parte dei  detenuti comincia ad usare psicofarmaci per causa della depressione,ansia e stress,addirittura ci sono persone che si sino tolte la vita per colpa della disperazione.
Spero che questa mia missiva possa sensibilizzare il nostro grido d'aiuto e magari uno spiraglio di speranza che voi potete darci una mano per poi cosi uscire da questo tunnel dell'abuso di potere.
Noi continuamo a combattere per andare avanti perche la vittoria in tal cintesto é difficile perché il sistema degli istituti penitenziari in Italia é malato e ci vuole una lunga battaglia per sanarli.Gran parte di noi é fiducioso nella vostra solidarietà e il vostro aiuto cari amici.
Colgo l'occasione per ringraziarvi per ciò che fate e porgo i miei piu cordiali e sinceri saluti.
                                           Concas Carlo
P.s Quasi dimenticavo,NO all'Ergastolo,é incostituzionale e deve essere abolito una volta per tutte!

Lettera di Lucchetta Mirko

Sono sempre io Lucchetta Mirko detenuto presso la Casa Circondariale di Voghera.Vi scrivo per fare una riflessione con voi(opinione pubblica).Vi sembra giusto che una persona,ESSERE UMANO detenuto,chieda e non da oggi ma bensì da un po' di tempo di essere avvicinato a casa sua e nessuno lo ascolta?!Io vi dico la mia opinione,codesta persona,che per motivi di prassi non nomino,lo volete sapere perché non gli danno l'avvicinamento famigliare?perché in passato é stato un po' ribelle,però sfido chiunque a non avere il diavolo in corpo,quando ad un'età giovane,18,20 anni,solo perché ne ha combinate un po',al posto di giudicare le persone,perché non gli si prova a chiedere perché hai fatto quelle cose?Magari quelle cose quella persona non le avrebbe fatte nemmeno,in altre circostanze però penso che qualsiasi padre di famiglia a cui non venga data l'opportunità di provare a lavorare o altro,anche lui,delinquerebbe per poter crescere la sua famiglia.Purtroppo oggi come oggi in Italia ci sono pregiudizi.Vi faccio un paragone a me successo,torno vestito da lavoro verso casa(2 settimane dopo che sono tornato in libertà)sporco perché facevo il posatore,passa una pattuglia di Carabinieri di Casteggio,Pavia e mentre attraversavo la strada,al telefono con la mia compagna,in piazza,mi fermarono in mezzo a tutta la gente,vi sembra giusto?no,perché lo fecero apposta e poi si permisero di andare dalla mia famiglia a dirgli:"perché non ve ne andate da Casteggio?".Una persona come fa a reinserirsi se lo stato italiano funziona cosi da schifo?Ditemi voi!Vi dico l'ultimo fatto accaduto nel 2006,ero agli arresti domiciliari,trovai lavoro presso un distributore di benzina.Il giorno prima di andare a lavorare mi chiamò il titolare,dicendomi:"Non posso più assumerti"Pensate voi che delusione!Volete sapere il motivo?una pattuglia di carabinieri andò a dirgli di non assumermi perché avevo commesso reati.Ora vi saluto,però vi chiedo,come si può oggi come oggi con queste discriminazioni,soprattutto in Italia,ricominciare da zero e rifarsi una vita?accetto qualsiasi consiglio.Ringrazio codesta Assiciazione di Davide e Francesca per l'ascolto.
                                                 In fede
                                  Lucchetta Mirko

Noi ringraziamo te per la tua testimonianza!riceviamo e pubblichiamo!Davide e Francesca

Lettera di Prelashi Elton

Mi chiamo Prelashi Elton nato il 2 Maggio 1984 residente in via Lazio nr 46 Varese 21100.
La mia storia:Colpevole d'innocenza come si dice.Mi trovai nel posto sbagliato con le persone sbagliate.Tutto iniziò il 28 Novembre 2011.Mi trovavo con due conoscenti per motivi di un favore "normalissimo" e li iniziò la mia odissea.Dato che si trattava di tutt'altro.Vengo arrestato e rinchiuso in una cella.Mi accorsi in poche ore di essere coinvolto in un traffico di stupefacenti.Forte della mia innocenza ero sicuro di risolvere e di mostrare la mia estraneità dai fatti,speravo di andarmene a casa in poche ore.Sono passati 21 mesi!in cui 7 mesi gli ho passati agli arresti domiciliari,rispettati ma per l'impugnazione del pubblico ministero mi hanno rinchiuso da circa un anno.Da 6 mesi mi trovo con una condanna.Premetto che non c'è nessuna prova,nessun indagine a mio carico,nessuna accusa,persino i finanzieri e il pubblico ministero mi ritenevano innocente.
Ma per un motivo che ancora oggi non so mi ritrovo in carcere con una condanna di 8 anni.Come non bastasse nello stesso giorno delle sentenza mi accusarono di una presunta tentata evasione.In molti tribunali d'Italia non fanno piu processi ma Teatro di abuso di potere.Due settimane gratis d'isolamento nel carcere di Opera.Da circa 6 mesi mi trovo nel carcere di Voghera dove in una cella di 37 metri quadrati sono costretto a condividere con 11 persone! 20 ore su 24 rinchiusi in questa cella,per non parlare del resto,peggio del peggio.
Vorrei dire,siamo nel ventunesimo secolo,siamo esseri umani.E' una vergogna!Grazie!Grazie!Davide e Francesca La Rosa.
                                                                  Prelashi Elton

Noi ringraziamo te Elton!Riceviamo e pubblichiamo!Grazie della tua testimonianza Davide e Francesca

Lettera di Tedros Meresa dal Carcere di Terni

Io sottoscritto Tedros Meresa attualmente ristretto presso l'Istituto penitenziario di Terni voglio dare testimonianza dell'abbandono creato dalla "macchina Stato" per detenere coloro i quali vengono chiamati carcerati.In virtù delle attuali condizioni ormai insopportabili elenchero' solo le violazioni subite nel penitenziario ove risiedo;Naturalmente vi sono molte analogie con gli altri istituti da me visitati.Innanzitutto il concetto Regolamento é soggettivo dalla Casa di Reclusione dove si viene "Deportati" e sottolineo deportati in quanto noi detenuti per raggiungere una qualsiasi destinazione siamo costretti ad intraprendere viaggi di ore sui famosi cellulari dove lo spazio per ogni singola persona non supera il metro quadro,non vi sono cinture di sicurezza ed inoltre come se tutto questo fosse normale vengono applicate le manette,in modo che se ci fosse un qualsiasi incidente il malcapitato di turno si troverebbe ad urtare su tutto il perimetro metallico senza possibilita di riparo alcuno.Per quanto riguarda l'Ordinamento Penitenziario viene volutamente occultato al fine ultimo di non dare atti ai detenuti dei propri diritti e con questo mi ricollego alla soggettività dei regolamenti applicati a piacere delle direzioni amministrative in particolar modi nell'interesse che accomuna tutte le carceri e che frutta un notevole introito a discapito degli internati:mi riferisco al sopravitto o meglio alle scelte dei generi alimentari,igienici ed altro che non viene passato dal penitenziario.I prezzi di tali generi lievita di molto dai costi degli esercizi commerciali esterni e contrariamente a quanto riportato dall'Ordinamento Penitenziario non vengono istituite commissioni composte da detenuti che possano valutare le scelte delle amministrazioni.Pongo all' attenzione anche le razioni del vitto quotidiano che dovrebbe per legge rientrare nei criteri stabiliti sempre dal famoso Ordinamento Penitenziario,tengo a precisare che lo stato paga una cifra esorbitante in confronto al vero utilizzo di tale somma la quale comprenderebbe oltre al cibo anche i gsneri primari per ls pulizia della persona e dei locali ove soggiorna ma anziché essere distribuiti equamente vengono ammassati o peggio,neanche acquistati,pertanto mi chiedo dove finiranno mai i denari spesi per l'apparato detentivo e soprattutto perché il detenuto é costretto a pagare le spese di vitto e alloggio di una detenzione ai limiti della dignità umana?Inoltre aggiungo un altro grave problema che passa troppe volte inpunito e soprattutto taciuto:i suicidi dietro le sbarre,questi sono i gesti risultati da tutti quei disagi subiti dalle persone detenute.Nella fattispecie a Terni ce ne sono stati 3 nell'arco di pochi mesi e tanti altri tentati ma fortunatamente non portati a termine e ovviamente non vengono menzionati in nessun rapporto per evitare imbarazzo alla Direzione.In tutto ciò gli operatori sanitari effettuano colloqui a cronometro limitandosi alle domande di routine riguardante i dati anagrafici,anche se incolpevoli da questo punto di vista perché il vero colpevole é il sovraffollamento che impedisce qualsiasi iniziativa riabilitativa.Spenderò delle righe anche per una vecchia questione che in una società civile non è accettabile:Come la Corte di Strasburgo sin dai tempi dell'accordo sancito con i paesi facenti parte,dichiara incostituzionale,spero che si prendano provvedimenti in tal senso.

Riceviamo,pubblichiamo e ringraziamo Tedros Meresa per la sua testimonianza.Davide e Francesca
Allegato alla lettera di Davide La Rosa:

Egregio Commissario le scrivo questa mia come portavoce della popolazione detenuta in primis vi espongo quanto segue:
Noi detenuti troviamo ingiusto che un nuovo giunto venga inserito al lavoro fisso in quelle poche opportunità che questo Istituto offre.
Io sottoscritto La Rosa Davide sempre come portavoce dei detenuti che stanno prima di me nel vostro Istituto e hanno compilato un modulo facendo andare i propri familiari in comune per acquisire lo stato di famiglia,in quanto il vostro modulo lo richiede,mi domando a cosa serve la graduatoria?Se arriva un nuovo giunto lo mettete a lavorare fisso? Senza nemmeno metterlo alla prova prima di dargli un lavoro fisso.Io questa la chiamo discriminazione per coloro che sono reclusi da molto tempo in questo istituto.
Lei inconsapevolmente crea disagi tra noi detenuti,istigandoci alla violenza facendo scelte non sensate oltrepassando questa fantomatica graduatoria.Cosi facendo date da pensare agli altri detenuti che chi scavalca non rispettando la graduatoria ed essendo un nuovi giunto può darci l'impressione che sia un 58ter...Faccio presente alla S.v che ho 20 anni di pena da scontare non dovrei essere in una Casa Circondariale ma in una Casa di Reclusione e avere un lavoro fisso.Null'altro da aggiungere.
                                                               Distinti Saluti
                                                          La Rosa Davide

Seguono firme di:
Lucchetta Mirko
Salvoni Moris
Shopov Vladimir
Tesfasion Davide
Xhakosi Ervin
Victor Pelars
José Luis Ramirez
Tavier Hosni
Adefays Murudeen
Juan De Jesus Cabral
Doewin Prince Carlett
Girani Giorgio
Emilio Culoccio
Toradeviga Marius
Ferrandes Giulio
Bogdon Costantin
Di Stefano
Boldrini Roberto
Girani Giancarlo
Colombo Giorgio
Mezzabi France
Rivowz Francesco
Prelashi Elton
Costantin Alessio
Gazzaniga Giuseppe

Lettera di Davide La Rosa

Lettera di Davide La Rosa:

Da carcerato e ispiratore,insieme a mia moglie Francesca,la quale é incensurata abbiamo deciso di aprire questo blog per portare alla luce tutte le cause ingiuste e gli abusi di potere che si svolgono dentro le carceri italiane.I perseguitati della legge,le Confraternite nei tribunali,il quale sono stato in prima persona a subirne le conseguenze(non avendo ricevuto nessuna attenuante generica).Scrivo l'ultimo dei tantissimi episodi che è accaduto ieri 27 Agosto 2013 nel Carcere di Voghera dove mi trovo.Non essendo molto prolisso perché vi alleghero' uno scritto con tanto di firme dei detenuti.Ho fatto 3 lunghe ore di colloquio con il Commissario come portavoce della mia sezione per chiarire la fantomatica graduatoria per l'assegnazione di un lavoro fisso.(Leggere l'allegato).In questo mio colloquio non ho avuto risposte concrete e soddisfacenti,ma solo prese in giro perché se c'è una graduatoria da rispettare rigorosamente a livello lavorativo deve essere rispettata senza tanti discorsi banali ed inutili.Ho fatto più ore con il Commissario di colloquio in un giorno per questa giusta causa,che con mia moglie in un mese.Vi faccio un breve esempio di come funzionano i colloqui in Italia:Sono di un'ora alla settimana,al mese 6 ore,per un anno 72 ore,cioè in parole povere io sto con mia moglie 3 giorni all'anno sotto il controllo visivo degli Agenti penitenziari.Ho appena finito di scrivere la mia biografia nella quale descrivo parecchie situazioni reali ed incivili che mi sono accadute in questi 7 anni di carcere.Con questo nostro sito desideriamo aiutare fortemente i più bisognosi che vivono all'interno delle carceri e non hanno la possibilita di mangiare in quanto il sopravitto é inaccettabile e disgustoso(accade di trovare dentro vermi od altro).Secondo me nonostante colui o colei che hanno commesso un reato non possono essere trattati contro i principi dei Diritti dell'Uomo.Per quello che ho passato e vissuto in questi anni e in 9 Istituti di Reclusione girati come l'essere considerato un pacco postale senza nessuna sensibilità verso i miei confronti.Sono arrivato ad un punto e una forte riflessione la quale mi ha portato fortemente al desiderio e la volontà di aprire una comunità per tutti coloro che vivono dentro un sistema che non offre la rieducazione e tantomeno il reinserimento,auspico con tutta la nostra volontà di riuscire in questo intento benevolo per la società civile.

                                                      Cordiali Saluti
                                                          con stima
                                                   La Rosa Davide

sabato 31 agosto 2013

Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale di Torino eletto nel PD, dopo che Silvio Berlusconi ha firmato i 12 referendum radicali, tutti e dodici, nessuno escluso, pur non condividendone alcuni:

 Le 12 firme di Berlusconi sui 12 quesiti referendari tolgono ogni alibi a chiunque. Ora non vi è più alcun alibi per nessuno, a destra come a sinistra. Lo spirito dei referendum è che si apra la discussione e che siano i cittadini a pronunciarsi su quei temi sui quali la politica e il Parlamento sono paralizzati, incapaci di discutere e decidere. Ecco perché applaudo con viva soddisfazione al fatto che Silvio Berlusconi abbia firmato tutti e 12 i referendum, non solo quelli sulla giustizia. Ricordando che è completamente falso che i referendum sulla giustizia aiutino Silvio Berlusconi nelle sue vicende giudiziarie, credo che l’esempio di Silvio Berlusconi possa e debba essere seguito da tutti. Ora non c’è più alibi per nessuno, a destra come a sinistra. - See more at: http://www.associazioneaglietta.it/2013/08/31/referendum-dopo-le-12-firme-di-berlusconi-piu-nessun-alibi-per-nessuno-a-destra-come-a-sinistra/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=feed#sthash.0rBf3c3b.dpuf
LE FOTO CHE RITRAGGONO IL CAVALIERE A FIRMARE I REFERENDUM RADICALI
http://www.ilgiornale.it/gallery/berlusconi-firma-i-referendum-dei-radicali-946729/1.html

Berlusconi: "Il governo deve continuare"

Il leader del Pdl firma i referendum promossi dai radicali: "Giusto che gli italiani possano votare"

Detto fatto. Silvio Berlusconi ha ufficialmente sposato la causa dei Radicali per la riforma della giustizia, non limitandosi a un appoggio politico ma letteralmente, come ormai si dice di questi tempi, mettendoci la faccia.
Anzi la firma. Così, il leader Pdl si è recato personalmente a sottoscrivere i quesiti preparati dai radicali "per una giustizia giusta".
Il Cavaliere ha scelto per l’occasione il tradizionale banchetto per le firme allestito dal partito di Marco Pannella a Largo di Torre Argentina, cioè a un passo dalla storica sede Radicale e altrettanto vicina a Palazzo Grazioli. E il leader del Pdl è giunto accompagnato dal leader dei Radicali con il quale ha avuto un nuovo colloquio - ieri mattina si era intrattenuto a lungo in casa Pannella - questa volta nella sua residenza.
"Firmo anche quelli su cui non sono d’accordo perché credo sia giusto che agli italiani sia dato il diritto di esprimere il loro voto, con un sì o con un no, sui problemi che gli vengono sottoposti. Non c’è niente nei referendum sulla giustizia che possa riguardare la mia posizione", ha sottolineato Berlusconi.
Dal gazebo in piazza Argentina, l'ex premier ha ribadito che il governo Letta "fa cose egregie e voglio che continui". "I giornali hanno messo come mio ultimatum il fatto che cadrebbe il governo se fosse votata la mia decadenza. Non ho mai pronunciato questa frase: in un ragionamento con i nostri ho ricordato che questo governo l’ho voluto io fortemente e sono convinto che all’Italia serva un governo che continui a governare. Non sono neanche d’accordo con le critiche al governo che in situazioni difficili ha fatto cose egregie, come per l’edilizia", ha spiegato Berlusconi.
Che poi ha aggiunto: "Spero che possa continuare a lavorare ma è assurdo che una forza democratica che è alleata al governo con un’altra forza democratica possa restare a collaborare al tavolo del governo se gli venisse sottratto il leader". Berlusconi si è poi rivolto a Pannella: "Ti immagini cosa avrebbero fatto i comunisti se avessero sottratto De Gasperi alla Democrazia Cristiana? Ti immagini cosa sarebbe successo al contrario se la Dc avesse sottratto Togliatti?. Né Togliatti, né De Gasperi erano fondatori del partito come lo sono io della nostra forza politica. Quindi io auguro a questo governo di continuare ad essere a palazzo Chigi e spero che il buon senso prevalga nella testa di chi, preso dalla voglia di eliminare l’avversario politico che per vent’anni si è messo sulla loro strada, perché non possono lasciar prevalere questa tendenza anti democratica rispetto al bene e all’interesse del Paese".
http://www.ilgiornale.it/news/interni/berlusconi-governo-deve-continuare-946721.html

Marco contro Marco

Pannella fa il gestaccio a Travaglio: il Cav se la ride

Nel banchetto delle firme dei radicali, non solo accordi: parte anche il "va a quel paese" a Marcolino

Marco Pannella e Silvio Berlusconi, seduti vicino nel tradizionale banchetto per le firme allestito dai radicali a Largo di Torre Argentina. A un certo punto Pannella tira in ballo un altro Marco, ma Marco chi? "Marco, sì ma quale, ce ne sono tanti - dice - tanti Marco e tante marchette". E allora "A Marco Travaglio, scusa eh!", e parte il gestaccio. Il Cav, dal canto suo, se la ride.

Berlusconi: "Nessun ultimatum, Letta deve continuare"

POLITICA – Il Cavaliere: “Non sono d'accordo con certe critiche perchè il governo sta facendo cose egregie”. “Faremo la riforma della giustizia attraverso i referendum” ripete e suggella con un abbraccio a Pannella anche il patto sull'amnistia.
berl “Non ho pronunciato nessun ultimatum, io ricordo che questo governo è stato voluto fortissimamente da me, e sono convinto che l'Italia abbia bisogno che il governo continui a governare”, Silvio Berlusconi arriva al banchetto organizzato dai radicali a Roma per la campagna referendaria. Nega ultimatum al governo e firma i referendum radicali,  non solo i sei sulla giustizia ma anche quelli su cui “non sono d'accordo”, dice, “Con questa firma voglio affermare il diritto dei cittadini italiani”, ad esprimersi con un voto. 
Oggi cambia toni e registro ma non la sostanza del messaggio che aveva inviato ieri al partito democratico. “Ti immagini cosa avrebbero fatto ai comunisti avessero sottratto De Gasperi alla Democrazia Cristiana? Ti immagini cosa sarebbe successo al contrario se la Dc avesse sottratto Togliatti?”. Tra l'altro aggiunge il leader Pdl, “né Togliatti, né De Gasperi erano fondatori del partito come lo sono io della nostra forza politica. Quindi - conclude - io auguro a questo governo di continuare ad essere a palazzo Chigi e spero che il buon senso prevalga nella testa di chi, preso dalla voglia di eliminare l'avversario politico che per vent'anni si è messo sulla loro strada”.
“Io di colpe ne ho una sola – ironizza-  non essere mai riuscito a convincere gli italiani a darmi il 51% dei voti”. Se sul governo Berlusconi alterna attacchi e mediazioni, usa invece durissime parole contro i magistrati ‘rossi’“. “Ora faremo la riforma della giustizia attraverso i referendum” ripete e suggella con un abbraccio a Pannella anche il patto sull'amnistia.
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giovedì 29 agosto 2013

comunicazione del blog

Vi comunico che le lettere provengono direttamente dal carcere.Mio marito che si trova detenuto le riceve e me le consegna.Ogni lunedi io riceverò da lui le lettere che pubblicherò immediatamente.Perciò seguiteci! Grazie Davide e Francesca
Un'amnistia che guardi al futuro
Valter Vecellio

Nelle carceri situazione ingovernabile. Amnistia: indispensabile, necessaria, inevitabile

Intervistato dal “Sole 24 Ore”, Emanuele Macaluso dice una cosa di “semplice” e puro buon senso: “Per la situazione delle carceri l’amnistia non è solo indispensabile e necessaria, ma inevitabile”. Punto, e meglio non si poteva e doveva dire.
Carcere palermitano dell’Ucciardone: uno dei più “delicati”. L’allarme arriva da Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto di un sindacato della polizia penitenziaria, l'Osapp. Timori relativi all'ordine e alla sicurezza penitenziaria: “Sono a rischio per l'insufficienza di poliziotti penitenziari. Ormai esiguo personale in servizio nell'istituto palermitano non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. È gravissimo che un importante presidio di sicurezza qual è un istituto penitenziario non possa adempiere al proprio mandato e questo perché negli ultimi anni nessun significativo incremento di poliziotti penitenziari sia stato disposto dal Dap”.
Ucciardone paradigma della situazione generale delle strutture carcerarie italiane. Se la situazione dei detenuti, infatti, tra sovraffollamento e carenze igienico-sanitarie è divenuta ormai insostenibile e la condanna dell'Unione Europea in tal senso è giunta senza appello, come un coro unanime, quella degli agenti penitenziari (gli "altri detenuti") non è di certo migliore: sottodimensionamento, stress, turni insostenibili e supporto psicologico carente costituiscono problematiche comuni all'intera categoria, la cui vita lavorativa è divenuta ormai impossibile. “I numerosi casi di suicidio tra i poliziotti”, sottolinea Nicotra, “rappresentano la manifestazione più drammatica ed evidente del fatto che i penitenziari sono divenuti strutture invivibili sotto tutti i profili: umano e lavorativo. Pochi agenti penitenziari, troppi detenuti: le carceri italiane sono sempre più bombe ad orologeria pronte ad esplodere”.
La situazione delle carceri, dunque. I dati forniti dall'Associazione Antigone sono eloquenti e significativi. La piaga del sovraffollamento è tutt'altro che sanata: all'inizio di questo mese i detenuti dei penitenziari italiani erano 64.873, 17.414 in più della capienza ufficiale. Secondo le stime di Antigone, i posti letto sono ben inferiori ai 40.000 dichiarati. Poco meno di 30.000 persone vivono in spazi ritenuti degradanti dalla Corte di Strasburgo, che prevede regole molto chiare rispetto alla capienza e agli spazi da garantire a chi sconta una pena. Inoltre, i lunghi tempi burocratici accorciano la vita dei detenuti malati.
 
 
Il numero dei detenuti, dunque, non cala. Le presenze di reclusi nelle carceri italiane hanno smesso di crescere, ma non sono certo diminuite in modo significativo. Quale sia poi la capienza effettiva delle nostre carceri, questo nessuno lo sa, ma anche da documenti ufficiali del Ministero della Giustizia, si sa che il dato ufficiale è ampiamente sovrastimato, mentre il piano straordinario di edilizia penitenziaria continua a non produrre effetti.
Secondo le valutazioni di Antigone, il numero di posti letto è di molto inferiore a 40.000, il che stabilisce un tasso di sovraffollamento più alto di tutta la UE. Nelle carceri italiane la media dei detenuti è circa 170, ma i posti letto non sono mai più di 100. Poco meno di 30 mila persone quindi vivono in spazi ritenuti degradanti dalla Corte di Strasburgo. Per la Corte Europea non prevedere almeno tre metri quadri a persona nei luoghi di detenzione comporta la violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea del 1950 sui diritti umani, che proibisce la tortura e ogni forma di trattamento inumano o degradante.
Sono, ad oggi, molte centinaia i ricorsi pendenti per questioni legate allo spazio insufficiente nei penitenziari italiani. La valutazione di questi ricorsi è al momento bloccata nell'esame da parte della Corte europea in attesa che l'Italia assuma provvedimenti sistemici. Entro maggio 2014 le nostre case circondariali dovranno necessariamente contenere tanti detenuti quanti saranno i posti letto a disposizione, in modo tale da porre fine allo scempio dei 30.000 carcerati che non possono civilmente seguire le norme stabilite al livello internazionale. È credibile che in pochi mesi si possa fare quello che non si è riusciti a fare in anni? Evidentemente no. Inevitabile, dunque, il fioccare di salatissime condanne; risarcimenti a tutti i detenuti che faranno ricorso, e a pagare, alla fine della fiera sarà il contribuente, tutti noi. Se tutti e 30.000 i detenuti senza spazio vitale dovessero fare ricorso, il nostro Stato dovrebbe spendere circa 450 milioni di euro a titolo di risarcimento.
Non solo. Tra i tanti problemi che il sovraffollamento carcerario comporta, uno dei più delicati è quello della salute delle persone detenute, accentuato dalla mancata soluzione di alcuni gravi problemi emersi da quando la competenza della sanità dei ristretti è passata, nel 2008, dal Ministero della Giustizia al Servizio sanitario nazionale. “Al trasferimento della sanità penitenziaria alle Ssn”, spiega Fiorentina Barbieri, coordinatrice dello Sportello di tutela dei diritti di Antigone del carcere di Roma Rebibbia Nuovo Complesso “non ha fatto seguito un'adeguata pianificazione della gestione del settore da parte della Asl. Accade quindi che i ritardi e le carenze nell'assistenza dei malati acuti e cronici, le gravi carenze nelle attività di riabilitazione, le modalità inadeguate di distribuzione dei farmaci”. Tutto questo solo a Rebibbia, con i suoi quasi 1.800 detenuti, un terzo dei quali oltre la capienza regolamentare.
Alcuni casi danno l’idea della situazione. R. N., 54 anni, con sospetto tumore alla prostata, attende da gennaio di eseguire una biopsia prostatica necessaria per la diagnosi. D. I., 37 anni, affetto da glaucoma bilaterale, totalmente cieco all'occhio destro, con parziale capacità visiva all'occhio sinistro da mesi non effettua alcuna terapia né è sottoposto a nessuna visita specialistica. H. I., 49 anni, zoppica per una frattura pluri frammentata al femore sinistro, ha subito diverse operazioni con trapianto d'osso, è alloggiato in cella con altre 5 persone e bagno alla turca, di cui non riesce a usufruire. C.I., 41 anni, non cammina a causa di interventi precedenti alla colonna vertebrale, convive con forti dolori, ma non è sottoposto ad alcuna fisioterapia né a terapia del dolore, se non con analgesici generici.
Non solo a Rebibbia, ovviamente; la situazione è generale. Dal carcere di Messina, Q.V., 34 anni, è affetto da una rara malattia alle spina dorsale che gli ha procurato una definitiva paralisi agli arti inferiori; è interessato poi da incontinenza ordinaria e fecale, ma dichiara di non essere visitato da oltre 3 mesi. Da Napoli-Poggioreale, scrive D.G., affetto da neoplasia vescicole: chiede di essere curato per evitare la perdita dell'arto inferiore destro. D.P., detenuto obeso di quasi 200 chili racconta di essere stato prima alloggiato a San Vittore (Milano) in una cella al quarto piano senza uso di ascensore, con bagno alla turca, è stato poi trasferito nel vicino carcere di Opera, in una cella con un accesso al bagno troppo piccolo e, successivamente, spostato a San Gimignano, a 500 chilometri di distanza dai propri parenti, tutti residenti a Milano e costretto a dormire in un letto a castello molto stretto.
Desi Bruno, garante dei detenuti della regione Emilia Romagna, che “vive” quotidianamente la situazione, parla di “carcere sempre più povero e sempre più misero, totalmente fuori dai parametri di legalità costituzionale e convenzionale e in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla questione sollevata meritoriamente dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia con ordinanza 13.02.2013 relativa alla possibilità di non eseguire pene detentive in istituti che non garantiscono i parametri minimi di umanità del trattamento e delle condizioni di vita”. Un carcere, aggiunge, che va “doverosamente ridimensionato nei numeri da provvedimenti di clemenza che specificamente dovrebbero prendere la forma della l'indulto, perché l'amnistia aiuta a realizzare le riforme del sistema penale e giudiziario, ma non riduce le presenze in carcere”.
Non si può accettare un provvedimento di clemenza? Si tratterebbe di una resa dello Stato? Si chiede Bruno. “Forse la realtà descritta dalla sentenza Torreggiani della Cedu dell’8 gennaio scorso, o dall'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Venezia e quella che quotidianamente caratterizza gli istituti di pena italiani cosa rappresentano, se non la resa dello Stato di fronte alla impossibilità di garantire un livello minimo di dignità delle persone?. L'elemento decisivo che giustifica il provvedimento chiesto anche dall'attuale Ministro di Giustizia è dato proprio dalla consapevolezza che, in nessun altro modo, si potrà ottemperare alla sentenza Torreggiani e al limite temporale imposto per la messa a norma del sistema penitenziario. E allora si faccia, senza ipocrisia: senza attendere il sacrificio di altre vite umane”.
Chissà che prima o poi, questa ragionevole proposta non riesca a farsi strada e convincere anche i più riottosi. Non foss’altro perché non si vede un’alternativa praticabile.
GIUSTIZIA, BERNARDINI: AMNISTIA MISURA DI CIVILTA’. GRAVE SE NE PARLI SOLO IN RELAZIONE A BERLUSCONI

L’amnistia? “Grave che se ne parli oggi, e tutti si pronuncino a favore o contro, perché legata al caso Berlusconi. Quando la questione era posta da noi, nonostante i tanti scioperi della sete e della fame di Pannella, pochi ci si sono filati…”. Rita Bernardini non ha peli sulla lingua e sulla questione amnistia, e più in generale su quella della giustizia, mette le cose in chiaro in una intervista alla Stampa.
“La cosa importante sono le dichiarazioni del ministro della Giustizia Cancellieri” continua la radicale, da sempre in prima linea con i Radicali per la battaglia sui temi delle carceri e della riforma della giustizia che stanno portando avanti assieme alla raccolta firme per i referendum. La Cancellieri, “Già al momento dell’insediamento disse che era favorevole all’amnistia e lo avrebbe detto in tutte le sedi possibili. Lo sta facendo, tanto di cappello. Ora, dopo 30 anni dal caso Tortora, chiediamo che finalmente si affronti un problema che non è tra le ultime cause dello sfascio anche economico del Paese”.
“Se ci fosse un dibattito serio sui media, anche a livello di dati e cifre, allora il Parlamento sarebbe posto di fronte a un’assunzione o meno di responsabilità. Ma non c’è mai stato un dibattito approfondito: vorremmo che il Parlamento fosse posto di fronte al fatto che il Comitato dei ministri del Consiglio di Europa da 30 anni ci condanna per la irragionevole durata dei processi” continua.  ”Quando se ne parla sembra qualcosa di scandaloso, invece l’amnistia è prevista dalla Costituzione per governare situazioni disastrose. A che punto dobbiamo arrivare per prevedere l’ipotesi di adottarla?”.

martedì 27 agosto 2013

http://www.radicali.it/rassegna-stampa/grande-coalizione-pacificazione
http://www.radicali.it/rassegna-stampa/lamnistia-ora-come-conferma-della-certezza-del-diritto
http://www.radicali.it/rassegna-stampa/subito-l-amnistia-contro-l-illegalit-nostre-carceri
http://www.huffingtonpost.it/marco-perduca/amnistia-unica-via_b_3809265.html

Lettera di Colombo Giorgio

Mi chiamo Colombo Giorgio ed anch'io sono vittima della lunghezza della giustizia italiana e dei cumuli indiscriminati.Difatti nel 2009 mi è arrivato un provvedimento di cumulo risalente a ben 7 anni prima e divenuto definitivo.Sono stato "accompagnato" alla Casa Circondariale di S.Vittore in Milano.Da quel momento è iniziata la mia odissea carceraria,nei vari istituti di pena della penisola italica o almeno nella zona Nord/centrale.Il primo trasferimento avvenne dopo poche settimane a Perugia,nel carcere di Capanne,istituto con grandi problemi di sovraffollamento e carente di organico.Provo questa mia accusa con il fatto,concretamente provato da me stesso,insieme agli altri detenuti di suddetto carcere,che eravamo costretti in una cella angusta,in 3 persone,per ben 22 ore al giorno,in contrasto con i diritti umani. Costituzionalmente in teoria garantiti.Tengo a precisare che a Perugia si trova a ben 400km di distanza dal mio luogo di residenza,Milano,quindi è evidente il disagio arrecato ai miei cari familiari.Nei successivi 12 mesi al trasferimento a perugia venni sballottato qua e là,tra Perugia e le carceri dell'hinterland milanese(Monza,Opera,S Vittore),con mio estremo disagio e difficoltà di adattamento,anche per il fatto che avrei voluto intraprendere un serio programma riabilitativo/terapeutico,cosa impossibile,dal momento che i magistrati di sorveglianza variavano di continuo.Se mi avessero lasciato,per lo meno in Lombardia o meglio ancora in zona Milano,avrei potuto presenziare alle mie udienze con più serenità mentale.Dopo questa prima odissea finalmente,all'apparenza,venni trasferito nel carcere di Opera,dal quale dopo circa un anno,usciì affidato ad una comunità.Per varie incomprensioni,la stessa mi tolse la disponibilità e quindi tornai in carcere.Questa volta a Pavia,tale "Torre del gallo"sovraffollato come tutti gli altri.Da qui venni trasferito di nuovo al carcere nel quale mi trovo tuttora,a Voghera(Pv).Oramai prossimo,dopo quasi 5 anni,al fine pena,irrevocabile(24 settembre 2013).Sono in ansia per un probabile provvedimento di sicurezza,addirittura in O.P.G(Ospedale Psichiatrico Giudiziario)!!!Per legge non dovrebbero nemmeno più esistere tali barbari centri di finto monitoraggio.Dopo tutto ciò mi trovo stanco,disadattato e per nulla rieducato da questo sistema malato,che calpesta i diritti umani con le sue leggi cancerogene(M.Pannella).Un esempio concreto sono sulle leggi sulla droga,sull'immigrazione e sulla recidiva(Bossi/Fini-Fini/Giovanardi Cirielli)che ingolfano fino all'esplosione il sistema carcerario italiano,condannato dall'Europa intera.Nonostante io sia a fine pena mi batto con tutto me stesso,perchè questo non colpisca altri detenuti,esseri umani anche loro,nonostante gli sbagli.Per concludere,cito famose parole di un grande personaggio del passato:"Non fare agli altri ciò che non vorresti essere fatto a te!!"Confucio
e come diceva un vecchio saggio..."per la prossima fine del mondo,speriamo che me la cavo!!!"
                                    Colombo Giorgio

Riceviamo e pubblichiamo da Giorgio,questa testimonianza che mostra davvero l'odissea che una persona reclusa subisce nel corso della sua detenzione.Giorgio tocca altri temi molto importanti quali,la riabilitazione in carcere,la rieducazione tanto evocata dai tanti Ministri che hanno occupato Via Arenula fin oggi.Il problema,uno dei tanti,in italia è che questa funzione rieducativa del condannato è totalmente assente.Chi dovrebbe essere destinato a comunità terapeutiche vive quotidianamente il suo stato di tossicodipendenza dietro a delle sbarre che non comunicano altro che ulteriore rabbia,stress e tutto ciò è assolutamente controproducente perché il carcere deve,prima di ogni cosa,svolgere un'attività conoscitiva del singolo detenuto,destinandolo poi alla struttura dove il senso della pena può realmente essere espiato,secondo le caratteristiche personali,giudiziarie ecc ecc del singolo individuo.In Italia tutto questo non esiste o meglio,non lo fanno funzionare perché lo Stato non stanzia i fondi per rendere queste strutture civili dove il trattamento del detenuto viene osservato.E' questo il senso della pena in italia?tutto questo,contribuisce ad imbestialire l'essere umano che non concepisce per sè stesso e per chi gli vive accanto un trattamento così contrario a quello che stabilisce la Costituzione.Come si può rendere una pena effettiva se essa viene espiata in questa maniera?Il sistema penitenziario,così com'è richiede un azzeramento totale e una riforma vera e giusta che deve partire proprio dalla carceri.La condanna prevede l'espiazione in carcere ma non in questo modo perché i lager sono già esistiti e non vogliamo ricordarne l'esistenza.Il fascismo in Italia è tramontato da anni,eppure ci ritroviamo nel 2013 a sentire e leggere dalle testimonianze che riceviamo, TORTURE vere e proprie di cui un paese dovrebbe provare vergogna e nient'altro!e' triste e terrorizzante sapere che tutto questo è opera dell'uomo ai danni di un altro uomo,fatto di carne ed ossa, come chi, stabilisce ed impone queste torture!Ringraziamo Giorgio per la testimonianza che ci ha reso! Davide e Francesca

Lettera di Lucchetta Mirko

Io sottoscritto Lucchetta Mirko nato il 26 Ottobre 198,scrivo a codesta Associazione per dire a tutti coloro che non sanno cosa succede all'interno di un carcere,come siamo trattati noi qui dentro.Incomincio col dirvi che in certe strutture penitenziarie ho trovato un'accoglienza non molto delle migliori,perchè appena entrato nel carcere di Don Soria(Alessandria) nel 2008,quindi io avevo 26 anni,vi dico che la perquisizione personale consiste con lo spogliarsi(nudi),cosi da vedere che non si introduca nulla di strano nel carcere.Fino a qui ci può stare,non ci sta però che ti fanno flettere sulle gambe per vedere se nell'ano si nasconde qualcosa,invece dovrebbero portarmi in ospedale e la stessa cosa succede per la visita parenti,ti spogliano quando devi entrare,dopo che tu ci metti 2 ore a prepararti per i tuoi carie uguale all'uscita(tranne le flessioni),quasi la stessa cosa succede anche ai familiari dei detenuti.Non mi sembra proprio giusto,in più ci sono le guardie che,certi,hanno il vizio di fare gli arroganti facendoti sentire una nullità.Ora vi dico che del carcere di Pavia,Torre del Gallo.L'ingresso è uguale,poi però succede che stai chiuso 22 ore in una cella di 5 metri per 2(cella che potrebbe invece ospitare una singola persona),invece si è in 3,due letti a castello e la terza branda,sono quelle da campeggio al centro della cella,senza spazio per vivere o respirare,vi sembra giusto??Ora sono detenuto a Voghera e qui fino ad ora queste cose non succedono meno male.Ringrazio per la cortese attenzione e speriamo che le cose a breve cambino,perchè queste cose a gente col carattere più debole rimarrebbero scioccati.Cordiali saluti.Vi ringrazio per l'attenzione
18 Agosto 2013 Voghera                    Mirko Lucchetta

Riceviamo e pubblichiamo.La testimonianza di Mirko porta alla luce le umiliazioni che oggi si provano in carcere.La perquisizione personale,per quanto sia prevista dall'ordinamento penitenziario e serva a prevenire l'introduzione in carcere di oggetti non consentiti o droga,deve essere SEMPRE  effettuata nel rispetto della dignità della persona sottoposta a misura cautelare in carcere.La polizia penitenziaria oggi,dovrebbe disporre di mezzi elettronici,tali da evitare simili umiliazioni.Queste umiliazioni come ci ricorda Mirko,possono ledere profondamente la dignità del detenuto,molti,più fragili subiscono traumi psicologici che sfociano poi in atti estremi che ormai siamo vergognosamente abituati a leggere,suicidi in carcere ormai divenuti all'ordine del giorno.
Ringraziamo Mirko per la sua testimonianza! Davide e Francesca

Lettera di Shapov Vladimir

Mi chiamo Shapov Vladimir nato in Bulgaria il 2 Marzo 1979,detenuto nel carcere di Voghera dal 25 Giugno 2013.Vorrei poter esporre quanto segue:
Sono stato arrestato il 21 Dicembre 2010 colto in flagranza di reato e condannato a tre anni di reclusione.Ho scontato tutta la mia pena,4 mesi nel carcere di Como e 2 anni e 2 mesi agli arresti domiciliari.Ho concluso la mia pena il 22 Giugno 2013 ed il giorno 25 Giugno 2013 alle ore cinque del mattino mi hanno riaccompagnato nel carcere di Voghera,sempre per la stessa indagine percui sono stato arrestato nel 2010,visto che l'ordinanza è stata firmata nel maggio 2013 e preciso che sono sempre stato corretto nella mia detenzione agli arresti domiciliari. Come mai ,visto che si parla di sovraffollamento e ho constatato che il carcere è sovraffollato il Pm non ha deciso di prolungarmi gli arresti domiciliari in attesa di giudizio?? Mi sembra che la custodia cautelare in carcere sia usata più del dovuto e con troppa leggerezza!! Cordiali Saluti Shapov Vladimir
Preciso che in questi due mesi di detenzione domiciliare non ho visto né sentito il P.M o il G.I.P.Probabilmente sono in vacanza....

La vicenda di Vladimir è un altro esempio di malagiustizia,la carcerazione preventiva in Italia,il cui uso è sempre più ricorrente,criminale.I tribunali abusano di questa forma di privazione della libertà condizionando inesorabilmente la vita esterna che una persona cerca di ricostruirsi.Il carcere viene inteso oggi,come discarica sociale,dove la magistratura di primo ordine e di sorveglianza non sono in grado di fornire misure alternative alla detenzione in carcere.Più della metà di essi verrano riconosciuti innocenti ma tanto in carcere ce li mandano ugualmente..... Ringraziamo Vladimir per la sua testimonianza! Davide e Francesca

lunedì 26 agosto 2013

Lettera di Salvoni Moris

Carcere di Voghera 18 Agosto 2013

Sono Salvoni Moris nato a Orzinuovi 23.10.72 residente nella provincia di Brescia,scrivo per esporre quanto segue:
il 20 Giugno viene emessa a mio titolo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per evasione fiscale.Vengo accompagnato nel carcere di "Canton Mombello" di Brescia,una struttura vecchia ed obsoleta al primo impatto.Nei giorni seguenti ne ho avuto la conferma.Rimango in "sosta" per 5/6 giorni in una cella di 9mq che dividevo con altre tre persone.In cella non c'era né una scopa,nè spugne,nè detersivi per poter dare una sistemata.Dopo questa prima sosta mi trovano un posto nei comuni(nella sezione destinata ai detenuti per reati comuni):una cella di circa 30mq,mi trovavo a dividerla con altre 10 persone.
Canton Mombello uno dei carceri lager italiani,un vecchio monastero per suore trasformato negli anni 40' in carcere.So che ha una capienza di 240 detenuti circa,nei giorni che ho sostato io i detenuti erano circa 570.Gli assistenti veramente sgarbati e presuntuosi,penso anche per colpa del poco organico,non sono per niente d'aiuto alla popolazione carceraria.Il giorno 5 Luglio vengo trasferito nel carcere di Voghera senza preavviso,preciso che fino al 22 Luglio non mi erano nemmeno stati concessi i colloqui con mia moglie e i miei due figli di 16 e 10 anni. Oggi 18 Agosto sono ancora qua ad aspettare che la giustizia italiana torni dalle vacanze,per poter richiedere una detenzione alternativa a quella del carcere.A cosa serve la custodia cautelare? Preciso che ho una famiglia e un lavoro che potrei perdere se questo si protragga nel tempo.Se ho sbagliato pagherò ma solo dopo che sarò giudicato! Grazie per la cortese Attenzione Salvoni Moris
p.s: Preciso che sono incensurato

Questa testimonianza di Moris,porta alla luce il trauma di una prima carcerazione.Il signore che ha scritto questa lettera si trova alla sua prima esperienza con il carcere,il cui impatto è stato ancor più negativo,facendo il primo ingresso in un carcere,altrettanto tristemente noto,come molti altri,per essere un lager:"Canton Mombello".La paura della perdita dei propri affetti e di ciò che all'esterno di quelle mura si lascia.
Il Signor Moris pone alla nostra attenzione un altro importantissimo tema:quello della carcerazione preventiva in Italia,l'uso sconsiderato,criminale di questa privazione della libertà ingiusta,in quanto non ancora giudicato e quindi reo di aver commesso il reato.Ringraziamo Moris per la sua testimonianza! Davide e Francesca

Presentazione di Oltre le mura del castigo